ATTIVITA' DI RICERCAWAR

Questa la presentazione del gruppo di lavoro presente nel vecchio sito www.ricercawar.com

Sull'esempio della ricerca internazionale il nostro gruppo di lavoro sta studiando dal 2008 il rischio di abuso di armi legali, nell’ambito di una collaborazione tra studiosi di discipline psichiatriche, psicologiche e criminologiche.

Le attività sono state avviate nel 2008 inizialmente con una ricerca on-line sulle pratiche di valutazione del rischio in uso presso i clinici. I lavori erano ospitati sul sito www.ricercawar.com oggi dismesso.


Promotori della ricerca sono stati:

- Carlo Alfredo Clerici medico specialista in psicologia clinica, ricercatore presso la Sezione di Psicologia del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche della Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Milano

- Angelo de’Micheli psicologo, criminologo clinico, Milano.

Hanno fatto parte del gruppo di lavoro:

- Laura Veneroni, psicologa, specialista in psicologia clinica, dottore di ricerca.

- Cesare Albasi, psicologo, specialista in psicologia clinica, ricercatore presso il Dipartimento di Psicologia della Facoltà di Psicologia, dell'Università degli Studi di Torino.

- Roberto Invernizzi, avvocato.

- Annamaria Cescon, medico specialista in psicologia clinica, Azienda Ospedaliera Niguarda Ca'Granda, Milano.

- Isabella Merzagora Betsos, professore associato di Criminologia, Facoltà di Medicina, Università degli Studi di Milano.

- Roberto Carlo Rossi, Vice Presidente Ordine Provinciale dei Medici- Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano.

- Antonio Vitello. Direttore Servizio di Medicina Legale ASL Città di Milano.

Alla ricerca avevano collaborato anche le seguenti persone:

Arcadio Erlicher, Costanzo Gala, Antonino Guerrini, Claudio Mencacci, Leo Nahon, Edoardo Re, Gianfranco Pittini.

Ringraziavamo inoltre per la collaborazione l'Ordine degli Psicologi della Lombardia in particolare nella persona del Suo presidente Prof. Enrico Molinari.

Il coordinamento della ricerca ha avuto sede (fino al 2012) presso la Sezione di Psicologia del Dipartimento di Scienze e tecnologie Biomediche della Facolta’ di Medicina dell’Università degli Studi di Milano.


Conclusa la prima fase di ricerca, il gruppo si è dedicato a sviluppando il modello di valutazione WAR (acronimo per “Weapons Assessment Risk” Rischio di abuso di armi). 

E' stata avviata l'implementazione dell'attività di informazione / formazione dedicata nel sito agli operatori sanitari che devono occuparsi della valutazione dell'idoneità psichica in materia di armi e della cura di pazienti a rischio. 

Qui il video, ormai storico, che era stato realizzato con la collaborazione del CTU - Centro di Servizio per le Tecnologie e la Didattica Universitaria Multimediale a Distanza – Università degli Studi di Milano.

Si riporta per decumentazione il questionario che era stato utilizzato

Sull'esempio della ricerca internazionale il nostro gruppo di lavoro studiando da alcuni anni il fenomeno, sta sviluppando il modello di valutazione WAR (acronimo per “Weapons Assessment Risk” Rischio di abuso di armi) nell’ambito di una collaborazione attualmente in corso fra studiosi di discipline psichiatriche, psicologiche e criminologiche.

Attualmente è in corso un’indagine sulla formazione dei clinici rispetto al problema del rischio di abuso di armi e sulla percezione della propria capacità di gestione clinica di pazienti che detengano legalmente armi .

Il progetto prevede la raccolta di dati, articolata in più fasi successive, attraverso la distribuzione per via telematica di un questionario a medici e psicologi.

http://www.ricercawar.com/questionario

I dati raccolti potranno fornire un supporto alle più volte annunciate riforme legislative in materia di armi e un orientamento per i programmi di formazione di medici e psicologi.

IN QUESTA SEZIONE IL TESTO DEL QUESTIONARIO.

Se siete medici o psicologi interessati a collaborare allo studio, andate nella homepage a sinistra e cliccate "crea nuovo profilo".

- Per ricevere password di accesso al questionario

Vi sarà chiesto di compilare un modulo con l'indicazione del vostra e-mail. Al vostro indirizzo arriverà la password per l'accesso e un collegamento diretto per compilare il questionario.

PERCHE' IL QUESTIONARIO ?

Le procedure di valutazione dell’idoneità psicofisica alle licenze di porto d’armi sono regolamentate da una normativa specifica (d.m. 28 aprile 1998,”Requisiti psicofisici minimi per il rilascio e il rinnovo all’autorizzazione al porto di fucile per uso di caccia e al porto d’armi per uso di difesa personale”).

Il processo di verifica del possesso dei requisiti psicofisici minimi è articolato in due fasi. La prima fase prevede che il richiedente presenti un “certificato anamnestico” compilato secondo un modello prestabilito rilasciato dal medico di fiducia non anteriore ai tre mesi. La seconda fase prevede che l’accertamento di tali requisiti sia effettuato dagli uffici medico legali o dai distretti sanitari delle Aziende Sanitarie Locali o dalle strutture sanitarie della Polizia di Stato. Ulteriori accertamenti sono affidati alle competenti strutture pubbliche e sono prescritti dal “medico certificatore” appartenete agli uffici medico legali e agli altri enti sopra citati.

Periodicamente i mass media riferiscono episodi di abuso di armi da fuoco legali da parte di soggetti con problemi psichici. Tale abuso ha un’incidenza variabile a seconda delle nazioni costituendo comunque una primaria causa di morte nei paesi più industrializzati. Obiettivo del presente questionario è conoscere la situazione italiana e la percezione del problema da parte degli specialisti interessati.

IN COSA CONSISTE

Il questionario che vi chiediamo di compilare è articolato in 5 sezioni. Dopo alcune informazioni di tipo anagrafico, le domande vertono sulla percezione del problema da parte dei professionisti, sulla loro formazione e informazione personale e sulla gestione clinica dei casi.

La compilazione richiederà circa 10 minuti e i suggerimenti finali saranno a noi preziosi per una maggiore conoscenza delle esigenze dei clinici per fronteggiare un tema così complesso.

Una volta completata la ricerca e analizzati i dati questi ultimi saranno disponibili online sul sito www.ricercawar.com.

ANAGRAFICA

- SESSO

maschio

femmina

- ETA’

25-35

36-45

46-55

56-65

oltre i 65

-REGIONE DI RESIDENZA

………………………………………………………

- REGIONE O NAZIONE DI NASCITA

………………………………………………………..

- TITOLO PROFESSIONALE

medico medicina generale

psichiatra

medico specialista in psicologia clinica

psicologo specialista in psicologia clinica

medico psicoterapeuta

psicologo psicoterapeuta

psicologo

medico "certificatore" ASL

medico militare “certificatore”

altro……………………………………………

- LUOGO/STRUTTURA DI LAVORO

Studio di medicina generale

A. S. L

Polizia di Stato

Attività libero professionale

Centro Psicosociale (CPS)

Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC)

Università

Altro…………………………………………………

PERCEZIONE PROBLEMA

1.La percezione del problema della detenzione di armi da fuoco da parte dell’opinione pubblica è

Esagerato

Corretto

Sottostimato

2.Con quale frequenza riceve richieste di certificazioni per detenzioni e porto d’armi da fuoco

Mai

0-10 annue

11-50 annue

più di 50 annue

3.È d’accordo con eventuali proposte legislative che prevedano un potenziamento dei controlli in merito all’acquisto,denuncia,detenzione e custodia introducendo l’istituto del nullaosta all’acquisto e alla detenzione di armi da fuoco?

SI

NO

4.Ritiene corretto introdurre uno psichiatra tra i membri degli organi sanitari pubblici abilitati al rilascio delle certificazioni?

SI

NO

5.Ritiene corretto introdurre uno psicologo tra i membri degli organi sanitari pubblici abilitati al rilascio delle certificazioni?

SI

NO

FORMAZIONE E INFORMAZIONE

1.Nella sua pratica professionale incontra pazienti le cui condizioni psichiche comportino una situazione di rischio legata alla detenzione di armi da fuoco?

SI

NO

2.Sente di avere un’adeguata formazione personale per gestire tali situazioni di rischio?

SI

NO 

2a.Se SI

-è una formazione acquisita durante gli studi?

SI

NO

2b. Si mantiene aggiornato in merito a tali questioni?

SI

NO

2c. con quale modalità? (è possibile più di una risposta)

Convegni-conferenze

letture specifiche

letture generiche

confronto con colleghi

nessuna

2d. in cosa dovrebbe consistere una formazione adeguata?

Convegni-conferenze

Letture specifiche

letture generiche

confronto con colleghi

nessuna

2e. con quale frequenza dovrebbe avvenire tale formazione?

Annuale

Con periodicità pluriennale

Senza alcuna periodicità

3.È informato dell’eventuale detenzione di armi da parte dei suoi pazienti?

SI, ricevo tali informazioni in via ufficiale

SI, ricevo tali informazioni in modo informale

SI, in entrambi i modi

NO

4.Per i pazienti ricoverati crede che valutare di routine il possesso di armi possa aiutare nella gestione del rischio di atti violenti/suicidi?

SI,sarebbe molto utile

SI, potrebbe servire

NO

5.Crede che sia opportuno che il medico curante sia anche responsabile rispetto alle certificazioni in materia di armi?

SI

NO

GESTIONE CLINICA

1.Tra i vari specialisti del settore avverte una trasmissione di informazioni sul paziente a fronte di una sua richiesta di certificazione per porto d’armi?

Sempre

Spesso

a volte

mai

2.Nella compilazione di un certificato anamnestico nel caso di dichiarazioni mancanti o incomplete o sulle quali non si ha conoscenza diretta viene interpellato il medico curante precedente ?

Sempre

Spesso

a volte

mai

3.Considera importante la conoscenza del passato e dell’anamnesi del richiedente ai fini di una adeguata valutazione?

Molto importante

Abbastanza importante

Poco importante

Per nulla importante

4.In caso di paziente con pregressa psicopatologia che richiede la certificazione per la licenza di porto d’armi vengono consultati i familiari?

Sempre

Spesso

A volte

Mai

5.In quali casi sono consultati i familiari?

Sempre

In caso di malattie del sistema nervoso

In caso di turbe psichiche

In caso di utilizzo di sostanze psicoattive

6.Ritiene che un colloquio clinico approfondito possa essere sufficiente a migliorare la valutazione dell’idoneità psicofisica per le licenze di armi da fuoco?

SI

NO

7.In quale fase di valutazione dei requisiti psicofisici minimi crede sia meglio inserire tale colloquio?

In quella del medico di medicina generale

In quella del medico “certificatore”

In entrambe

8.In caso di paziente con disturbo psichico a rischio:

Faccio una segnalazione all'autorità

Gestisco clinicamente

Attendo

Altro…………………………………………………….

9.Nel caso di pazienti in TSO, una verifica della detenzione di armi da fuoco è svolta da parte del sindaco / giudice tutelare:

Sempre

Spesso

a volte

mai

non so

10. Nel caso di pazienti sottoposti a TSO è indagata, da parte dei medici, la detenzione di armi da fuoco?

Sempre

Spesso

A volte

Mai

Non so

11. Se ritiene che vi sia rischio di abuso di armi da fuoco detenute dal paziente, sente la necessità di riferire

formalmente

informalmente

12. Trova difficoltà nel rapportarsi con organi quali la prefettura e la questura? Se si quali?

Si.........................................................................................................................

no

CONCLUSIONI

1. Alla luce di quanto detto finora e della sua opinione sull’argomento trattato cambierebbe la legge attuale in merito alla valutazione dell’idoneità psicofisica per le licenze di porto d’armi da fuoco?

SI

NO

Le siamo grati di aver collaborato compilando questo questionario, di seguito se vuole può fornirci suggerimenti e/o riflessioni che potranno essere utili ai successivi sviluppi della ricerca.